Il numero di impianti dipende dal numero di elementi mancanti.
Escludendo le riabilitazioni totali (paziente completamente edentulo inferiormente o superiormente), di norma si posiziona un impianto per ciascun dente mancante, sebbene esistano condizioni che consentano il posizionamento di 2 o 3 impianti per la riabilitazione di 3 o 4 elementi dentari. Quando si posizionano due o più impianti, l’uno accanto all’altro, a volte le corone sono saldate fra di loro per meglio resistere alle forze della masticazione.
Per quel che riguarda la ricostruzione del dente singolo, un impianto consente di replicare fedelmente l’estetica dell’elemento naturale oltre che garantire comfort e funzionalità.
A differenza di quanto accade quando si ricostruisce un dente singolo con un ponte tradizionale, i denti adiacenti sani non sono sacrificati: è l’impianto a sostenere il dente singolo mancante e non i denti vicini.
Dopo un periodo di 2 mesi dall’intervento chirurgico, necessario all’integrazione ossea, si procede a fissare all’impianto un pilastro per formare il nucleo di sostegno della corona protesica; il pilastro verrà quindi sagomato e rifinito, saranno quindi scelti forma e colore in modo che corrispondano esattamente alle caratteristiche della dentatura presente.
Nella ricostruzione di più elementi dentari, le protesi implantari sono estremamente affidabili e resistenti. Il posizionamento di un numero adeguato di impianti che sostengano la protesi permette di eliminare o sostituire le soluzioni tradizionali quali ponti che prevedono il sacrificio di denti sani per la cementazione o strutture rimovibili in metallo (definite scheletrati) ancorate in maniera più o meno stabile a denti residui.
Successivamente all’intervento chirurgico, gli impianti vengono lasciati indisturbati per un periodo di 2 mesi. Una volta completato il processo di osteointegrazione, si inseriscono i pilastri definitivi e il ponte viene quindi fissato agli impianti: anche in questo caso il risultato funzionale ed estetico è del tutto simile alla dentatura naturale e i nuovi elementi dentari vengono infatti percepiti come propri.